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Conosciamo meglio la Stevia, il dolcificante naturale

Conosciamo meglio la Stevia, il dolcificante naturale

 

La Stevia, una pianta antica molto moderna

La Stevia rebaudiana è una piccola pianta erbaceo-arbustiva che appartiene alla famiglia delle Asteraceae.
Questa pianta è originaria delle montagne fra Paraguay e Brasile, dove è tradizionalmente utilizzata come dolcificante.
Dato il clima del suo ambiente di origine non è molto resistente al gelo, e per crescere ha bisogno di posizioni soleggiate o di mezza ombra.

Stevia 1

Le proprietà della stevia.

Fin dall’antichità i popoli sudamericani conoscono le proprietà di questa pianta: dolcificante, antinfiammatorio e antiossidante.

Per quanto riguarda il potere dolcificante, le sostanze responsabili sono principalmente lo stevioside, e il rebaudioside A.
Queste molecole sono presenti in tutta la struttura della pianta, e soprattutto nelle foglie.

La miscela di queste due molecole ha un potere dolcificante circa 200 volte più potente del saccarosio (cioè dello zucchero comune), ma senza alcun valore nutrizionale.
Questo significa che le calorie assunte consumando la stevia sono pari a zero.

In media, una foglia fresca (o 1/4 di cucchiaino di foglie essiccate), corrisponde a 1 cucchiaio di zucchero.

Un altro vantaggio che rende la stevia interessante come alternativa allo zucchero è la capacità di resistenza al calore dello stevioside e del rabudioside A.
Altri dolcificanti ipocalorici, come l’aspartame, si degradano ad alte temperature e non possono essere utilizzati ad esempio nei prodotti da forno.

Tradizionalmente, inoltre, in Sud America viene impiegata questa pianta come aiuto nel trattamento del diabete. Uno studio [1] ha confermato che lo stevioside abbassa l’indice glicemico e favorisce la produzione di insulina, rendendo la molecola effettivamente interessante per il trattamento della patologia diabetica.

Cosa ne dice la scienza.

Gli studi in vitro (cioè eseguiti “in provetta”) hanno dimostrato che lo stevioside e lo steviolo possiedono un potere mutageno: questo li renderebbe potenzialmente capaci di favorire l’insorgenza di malattie tumorali.
Tuttavia, gli studi in vivo [2]  (cioè eseguiti su organismi viventi) non hanno portato risultati che confermino direttamente tale pericolo.

Inoltre, statisticamente parlando, nei Paesi dove la stevia viene utilizzata comunemente, non esiste una correlazione significativa tra il consumo del dolcificante e le malattie tumorali.

Le regole sull’uso della stevia.

Esaminando i dati provenienti dai Paesi che ne fanno uso corrente, anche da molto tempo, la FAO e l’OMS hanno stabilito una “dose massima giornaliera” di steviolo di 2 mg/kg peso corporeo.

Nel novembre 2011 la Commissione Europea ha adottato il regolamento UE 1131/2011 che ha concesso l’autorizzazione all’uso dei glicosidi steviolici come dolcificanti negli alimenti.
All’additivo alimentare è stato assegnato il codice “E960” (da utilizzare per le informazioni in etichettatura) e lo stesso additivo è stato aggiunto all’elenco UE degli additivi alimentari autorizzati.

Qui è possibile leggere il Regolamento UE 1131/2011 che autorizza l’uso dei glicosidi steviolici come dolcificanti.

Note:

[1] Jeppesen PB, Gregersen S, Poulsen CR, Hermansen K, “Stevioside acts directly on pancreatic beta cells to secrete insulin: actions independent of cyclic adenosine monophosphate and adenosine triphosphate-sensitive K+-channel activity”. Metabolism, febbraio 2000, n. 9 vol. 2, pag. 208-14. [2] Geuns JM, Augustijns P, Mols R, Buyse JG, Driessen B., “Metabolism of stevioside in pigs and intestinal absorption characteristics of stevioside, rebaudioside A and steviol.”, Food Chem Toxicol., novembre 2003, n.41 vol. 11 pag. 1599-607.

Articolo realizzato in collaborazione con il dott. Umberto Bevilacqua

Mangiare sicuro all’aria aperta

Mangiare sicuro all’aria aperta

 

mangiare all'aperto: pic nic

Con l’arrivo della bella stagione si moltiplicano le occasioni per mangiare all’aria aperta, organizzando pic-nic o grigliate.
Per evitare che queste belle occasioni si trasformino in spiacevoli ricordi, è bene non dimenticare mai le buone regole per garantire la sicurezza degli alimenti trasportati, preparati e consumati all’aperto.
Le chiavi per la nostra sicurezza in questo caso sono la corretta temperatura di conservazione, la corretta separazione degli alimenti non compatibili e la corretta cottura.

TEMPERATURE DI CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEI CIBI:

  • tutti gli ingredienti (carne cruda, latticini, affettati…) e gli alimenti pronti deperibili (sandwich e tramezzini, insalate di riso, macedonie di frutta…) vanno trasportati in contenitori chiusi e puliti, all’interno di borse termiche con siberini (mattonelle ghiacciate).
  • preparare, quando possibile, gli alimenti già pronti in porzioni per evitare di manipolarli più del dovuto all’aperto.

CORRETTA SEPARAZIONE DEGLI ALIMENTI:

  • ridurre il più possibile il tempo che trascorre dalla preparazione dei cibi al loro consumo.
  • prestare attenzione agli utensili ed alle stoviglie per evitare le contaminazioni crociate: ad esempio, è bene usare forchettoni e coltelli diversi per la carne da cuocere e per quella già cotta, così come bisogna evitare di rimettere le porzioni già cotte (verdure, carne, salsicce ecc) nello stesso vassoio o contenitore che abbiamo usato per contenerle prima della cottura.

CORRETTA COTTURA DEGLI ALIMENTI:

  • assicurarsi che la cottura sia completa ed omogenea in tutto lo spessore dell’alimento, specialmente per prodotti come hamburger, polpette, salsicce, spiedini, carne bianca e carne di maiale. Usando il barbecue infatti c’è il rischio che gli alimenti voluminosi si carbonizzino in superficie e restino invece crudi all’interno: questo rappresenta un doppio rischio per la salute, perchè la materia carbonizzata contiene sostanze nocive (ed andrebbe quindi eliminata), mentre l’interno non ben cotto permette la sopravvivenza dei batteri, e quindi possibili casi di infezione o intossicazione alimentare.mangiare all'aperto: grigliata

Oltre a questi accorgimenti, una volta finito di mangiare è necessario ricordarsi di rimettere nella borsa frigo gli alimenti non consumati senza farli rimanere a lungo a temperatura ambiente, in modo da evitare lo sviluppo dei microrganismi, di fare attenzione alla pulizia delle griglie dai residui delle precedenti cotture, di utilizzare per il fuoco di cottura solamente carbonella o legna secca (non verniciata, o trattata con impregnante).

Infine il gesto più semplice (e forse più importante), da ricordare anche e soprattutto quando siamo fuori di casa:
laviamoci sempre le mani prima di maneggiare gli alimenti, quando passiamo dal lavorare alimenti crudi a quelli cotti, dopo aver usato i servizi igienici o utilizzato il nostro smartphone (magari proprio per fotografare la grigliata!).

Claims e MOCA, in arrivo le sanzioni

Claims e MOCA, in arrivo le sanzioni

 

Probiotic-health-claim-ban-questioned-by-ISAPP_strict_xxl

Il decreto legislativo n. 27 del 07/02/2017, pubblicato il 17/03/2017 stabilisce la disciplina sanzionatoria prevista in merito alle indicazioni nutrizionali  e sulla salute fornite con i prodotti alimentari (nutritional and health claims), normati dal Reg. CE 1924/2006: gli importi delle sanzioni amministrative stabilite variano da un minimo di 2.000 a un massimo di 40.000 euro, in relazione alla gravità della violazione contestata.

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