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Data di scadenza o Termine Minimo di Conservazione?

Data di scadenza o Termine Minimo di Conservazione?

 

Leggendo l’etichetta di un prodotto alimentare viene sempre spontaneo cercare la “data di scadenza”, per capire quanto tempo abbiamo a disposizione prima di dover gettare via il cibo in questione.

La scadenza viene spesso intesa dai consumatori anche come un “indicatore di qualità”. Quando il lasso di tempo previsto è breve, infatti, l’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un prodotto genuino (un po’ come nel caso dell’etichetta con pochi ingredienti).

LA DATA INDICATA E’ DAVVERO UN SCADENZA?

La normativa parla di “scadenza” quando i prodotti possono, con il tempo, alterarsi e diventare pericolosi per la salute. In questo caso il produttore indicherà un limite oltre il quale l’alimento va tassativamente eliminato.

Dal giorno successivo a quella data, diventa vietato vendere e mangiare il prodotto in questione, appunto per proteggere i consumatori dai possibili rischi per la salute.

scadenza

E’ facile riconoscere questa indicazione: si presenta infatti come una scritta che recita “da consumarsi entro gg/mm/aaaa

E ALLORA QUANDO LEGGO DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO?

Quando troviamo la parola “preferibilmente” vicino alla data, non siamo più di fronte ad una scadenza.
Questa indicazione si chiama infatti “Termine Minimo di Conservazione“, più brevemente TMC.

scadenza

Un alimento che ha superato il TMC non è scaduto.

I produttori possono usare il TMC per tutti quei prodotti che non diventano pericolosi col passare del tempo, e che quindi non rappresentano un potenziale rischio per la salute dei consumatori.

Il Termine Minimo di Conservazione indica il periodo entro il quale l’alimento conserva intatte tutte le sue caratteristiche, come se fosse appena prodotto.
Superata quella data, entro un lasso di tempo variabile, il prodotto potrebbe iniziare ad avere qualche difetto senza però risultare pericoloso.

Ricordare questa differenza è fondamentale per evitare sprechi di cibo sia in casa che nella filiera di produzione e distribuzione.
Nel 2016 è stata anche varata la Legge Gadda (L 166/2016) che ribadisce che questi alimenti possono essere donati a condizione che siano ancora integri e imballati.

Fondazione Banco Alimentare Onlus e Caritas Italiana hanno realizzato un Manuale di buone prassi operative per le organizzazioni che si occupano di recupero e distribuzione delle eccedenze, nell’ambito della filiera dell’aiuto alimentare. Il Manuale è stato validato dal Ministero della Salute a dicembre 2015, in conformità al Regolamento CE n. 852/2004.

Riportiamo qui di seguito le indicazioni riportate nel Manuale, utili per tutti.

scadenza
Regolamento UE 2021/382: modifiche ai criteri di igiene e sicurezza

Regolamento UE 2021/382: modifiche ai criteri di igiene e sicurezza

 
2021/832
2021/832
2021/832

Il 4 Marzo 2021 è stato pubblicato in Gazzetta il REG UE 2021/382, contenente modifiche al REG CE 852/2004.
Sappiamo che il Regolamento 852/2004 riguarda i criteri di igiene dei prodotti alimentari, è quindi uno dei cardini del cosiddetto “Pacchetto Igiene” che dal 2006 ha determinato per tutte le realtà del settore alimentare l’obbligo di effettuare la valutazione del rischio su cui stabilire il Piano di Autocontrollo basato sul Sistema HACCP.

Il nuovo REG UE 2021/382 si inserisce in una serie di aggiornamenti che la normativa europea sta ricevendo per modernizzare e armonizzare alcuni aspetti relativi alla gestione sicura dei prodotti alimentari.
Sono infatti in previsione nel prossimo futuro la revisione del General Food Law, ulteriori modifiche al Reg. CE 852/2004 e anche al REG. UE 1169/2011.

Quali sono quindi le novità per gli Operatori del Settore Alimentare?

  1. GESTIONE DEGLI ALLERGENI:
    contenitori, attrezzature e veicoli utilizzati per la raccolta, il trasporto, il magazzinaggio, la manipolazione e la trasformazione di prodotti con ingredienti allergenici (allegato II Reg. UE 1169/2011) non devono essere usati anche per prodotti che non contengono tali sostanze, a meno che non siano stati puliti e controllati almeno per verificare l’assenza di residui visibili.

    Con questa indicazione, certamente si vuole andare a risolvere il problema della dicitura “può contenere tracce di” a causa delle contaminazioni crociate.

  2. RIDISTRIBUZIONE DEGLI ALIMENTI
    Si potrà cedere alimenti in forma di donazione alimentare, dopo aver verificato in modo oggettivo che questi sono ancora in uno stato adatto al consumo.
  3. CULTURA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
    Gli Operatori del Settore Alimentare devono istituire all’interno dell’impresa una cultura della sicurezza alimentare adeguata, fornendo delle prove per dimostrarlo.
    Ci deve quindi essere l’impegno sia dei dirigenti che dei lavoratori a produrre e distribuire in modo sicuro gli alimenti, con la dovuta consapevolezza dei pericoli legati alla sicurezza alimentare.
    Si dovrà inoltre stabilire in modo chiaro ruoli e responsabilità delle persone addette al lavoro, garantire che il sistema di gestione rimanga sempre aggiornato rispetto alle modifiche operative che il lavoro subisce, che i controlli siano eseguiti puntualmente e tutta la documentazione sia sempre aggiornata.
    Infine, ma non per importanza, al personale va garantita la formazione e la supervisione adeguate.

Appare chiara dunque la volontà di fare in modo che tutte le realtà della filiera alimentare si muovano sempre di più nell’ottica di creare un sistema di gestione vero e proprio, basato su decisioni razionali e condivise da parte sia dei titolari che dei lavoratori.
Naturalmente, tenendo conto della natura e delle dimensioni dell’impresa alimentare in questione.

Cosa fare, dunque?

Il nuovo Regolamento entra in vigore il 24 Marzo 2021.
Rimanendo in attesa di eventuali note o direttive applicative specifiche che potrebbero arrivare a breve, il primo passo è verificare se nella propria impresa ci siano già i presupposti su cui integrare i nuovi requisiti.
In caso negativo, occorre mettersi in moto: non tanto per evitare multe, ma anche e sopratutto per iniziare finalmente a godere dei benefici che un Autocontrollo ben impostato comporta per l’impresa e per i consumatori.


PER APPROFONDIRE:

Regolamento UE 2021/382
HACCP, Autocontrollo e normativa

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